La Chiesa è una comunità che anche nei momenti bui sa guardare verso lalto. Anche dove sembra che nulla cambi, essa è in grado di far intravedere una nuova speranza di benedizione.
Per raccontare lascensione al cielo, nella prima lettura Luca si serve dello stesso genere letterario usato per il rapimento di Elia (
2Re 2,9-15). In questo brano il discepolo Eliseo chiede al profeta di donargli i due terzi del suo spirito; la risposta è affermativa, ma a patto che il giovane riesca a vederlo mentre sale al cielo. Riuscendo a vederlo, Eliseo riceve lo spirito e inizia a compiere le stesse opere del suo maestro. La stessa cosa ci suggerisce Luca: i discepoli vedono salire al cielo Gesù e ricevono la promessa dello Spirito e la missione di essere suoi testimoni ovunque: è un passaggio di consegne. Ora devono predicare tutto ciò di cui sono stati testimoni, tutto ciò che hanno ascoltato dal Maestro, perché Egli, attraverso di loro, possa raggiungere ogni uomo. I due uomini riportano gli apostoli alla realtà: se guardare al cielo significa estraniarsi dai problemi, non è quello che vuole il Signore. Si deve guardare al cielo per avere la vera prospettiva nellimpegno donatoci. Nel vangelo di Luca Gesù rilegge lAntico Testamento in chiave cristologica: tutta la storia della salvezza converge sugli avvenimenti accaduti negli ultimi giorni a Gerusalemme per la vita e la salvezza di tutte le genti. Tutta la Scrittura, ma in particolare le letture odierne, ci fanno capire che Gesù è sì entrato nella gloria di Dio, ma che è rimasto accanto a noi in maniera diversa: nelleucaristia, nella Parola, ma, soprattutto, nei gesti di amore che compiamo verso gli altri.