UFFICIO LITURGICO NAZIONALE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

28 aprile – V Domenica di Pasqua

La Chiesa è una comunità depositaria dell’annuncio di “cieli nuovi e terre nuove”. E’ a lei che si dovrebbero rivolgere gli uomini che sognano un mondo nuovo. E’ questa la comunità dove si deve vedere l’uomo nuovo, quello che ha amore per gli altri.Siamo nel cenacolo, nell’ultima Pasqua che Gesù celebra con i suoi discepoli: […]
31 Gennaio 2013
La Chiesa è una comunità depositaria dell’annuncio di “cieli nuovi e terre nuove”. E’ a lei che si dovrebbero rivolgere gli uomini che sognano un mondo nuovo. E’ questa la comunità dove si deve vedere l’uomo nuovo, quello che ha amore per gli altri.
Siamo nel cenacolo, nell’ultima Pasqua che Gesù celebra con i suoi discepoli: Gesù sa che è l’ultima volta che li vede insieme e che può dare loro le ultime istruzioni (v. 33), consegnargli il suo testamento. Tutto quello che vuole lasciare è un comandamento. Gli apostoli conoscevano bene che comandamento è sinonimo di alleanza fra Dio e il suo popolo. A Mosè Dio aveva dato le linee guida per il rapporto fra gli israeliti e YHWH nelle «Dieci parole». Ora Gesù lascia come consegna di amarsi nella stessa maniera e con la stessa misura con cui Lui li ha amati, fino al dono della propria vita. Nelle nostre comunità si fanno molte attività, avendo sempre di mira i fratelli. Quello che ci chiede Gesù è di guardare gli altri con i suoi occhi, con il suo cuore. Vuole che anche il più piccolo gesto di attenzione sia mosso da un amore profondo. Facendo così saremo riconosciuti come veri discepoli del Maestro, perché abbiamo compreso profondamente il suo messaggio, e lo abbiamo così interiorizzato, da comportarci come Lui. Allora renderemo possibile, qui e adesso, quello che, nella seconda lettura, Giovanni ci dice di aver visto: la nuova Gerusalemme, in cui Dio stesso «asciugherà ogni lacrima dai loro occhi/ e non vi sarà più la morte/ né lutto né lamento né affanno/ perché le cose di prima sono passate» (Ap 21,4). Noi saremo lo strumento attraverso cui arriva la consolazione di Dio.