Musica e liturgia: un dialogo ancora vivo che continua a produrre nuove esperienze, pur nel rispetto delle rispettive tradizioni. È questo uno dei messaggi fondamentali che intende lanciare la 66ª Settimana liturgica che si apre oggi a Bari e che ieri sera ha avuto un significativo prologo con il concerto del coro «Giovanni Maria Rossi» dell'Ufficio liturgico nazionale della Cei nella Cattedrale del capoluogo pugliese. «È una novità importante di questo appuntamento - spiega il direttore del coro, Marco Berrini -. Il coro, infatti, vuole essere una sorta di "carta d'identità", di esperienza modello a livello liturgico e musicale per la Chiesa italiana; la nostra presenza a Bari, quindi, è un modo per arricchire l'offerta formativa di chi partecipa alla Settimana».
Particolarmente ricco e curato il programma del concerto che si è tenuto ieri sera: «Un repertorio tratti quasi interamente dalla produzione di autori contemporanei - nota ancora Berrini -, studiato proprio per far capire che il dialogo tra liturgia e musica è tutt'altro che esperienza passata. Si tratta quindi anche di un modo per invitare a percorrere le vie di questa unione ancora viva e portarla nel vissuto concreto delle comunità locali».
E proprio in questa prospettiva il contributo del coro della Cei non si fermerà al concerto di ieri sera e all'intervento musicale di apertura di questo pomeriggio, ma proseguirà fino alla chiusura della Settimana liturgica attraverso l'animazione delle celebrazioni. Inoltre, novità nella novità, le voci dell'Ufficio liturgico nazionale si uniranno a quelle dei ragazzi invitati alla grande Veglia in programma per sabato sera, che sarà il culmine del «percorso parallelo» pensato proprio per i giovani all'interno della Settimana liturgica.
L'esperienza del coro «Giovanni Maria Rossi», d'altra parte, nasce proprio dall'esigenza di far incontrare il territorio e le comunità con la preziosa eredità musicale liturgica della Chiesa. Si tratta, infatti, di un'esperienza che è l'espressione più matura del Corso Cei di perfezionamento liturgico-musicale (Coperlim) che forma i responsabili diocesani di musica sacra, gli incaricati di musica liturgica delle comunità religiose e aggregazioni laicali, i docenti presso le Scuole e gli Istituti di musica sacra, ma anche tutti coloro che operano all'interno delle proprie comunità come animatori musicali della liturgia.
Oggi il gruppo corale è composto da una cinquantina di membri tra donne e uomini: hanno dai 25 anni in sei e provengono da tutta Italia. «Rappresentano tutte le regioni della Penisola - sottolinea con orgoglio Berrini -, nessuna esclusa».
Matteo Liut
Fonte: Avvenire, 27/08/15