La gioia della quotidianità
La fede porta a dimorare nello sguardo di Dio: sotto la sua luce ogni gesto, ogni momento, ogni atto di amore e di affetto può diventare prezioso. Il valore della semplicità quotidiana è vissuto in maniera speciale nella vita familiare, e trova il suo radicamento profondo nel mistero dellincarnazione.
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica
[531] Durante la maggior parte della sua vita, Gesù ha condiviso la condizione della stragrande maggioranza degli uomini: unesistenza quotidiana senza apparente grandezza, vita di lavoro manuale, vita religiosa giudaica sottomessa alla Legge di Dio, vita nella comunità. Riguardo a tutto questo periodo ci è rivelato che Gesù era «sottomesso» ai suoi genitori e che «cresceva in sapienza età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (
Lc 2,51-52).
[532] Nella sottomissione di Gesù a sua madre e al suo padre legale si realizza losservanza perfetta del quarto comandamento. Tale sottomissione è limmagine nel tempo della obbedienza filiale al suo Padre celeste. La quotidiana sottomissione di Gesù a Giuseppe e a Maria annunziava ed anticipava la sottomissione del Giovedì Santo: «Non
la mia volontà» (
Lc 22,42). Lobbedienza di Gesù nel quotidiano della vita nascosta inaugurava già lopera di restaurazione di ciò che la disobbedienza di Adamo aveva distrutto.
Esperienze quotidiane
Primo mese di matrimonio. Primo litigio grosso. Non era mai successo in svariati anni di fidanzamento. Lei e lui si preoccupano. Escono di casa senza salutarsi. Abbiamo sbagliato a sposarci? Andrà tutto male?
Primo mese di scuola primaria. La bambina non socializza con i compagni. Tante domande si affollano nella testa dei genitori: cè qualcosa che non va? Abbiamo sbagliato qualcosa?
Il padre preoccupato. Non ho insegnato nulla a mio figlio. È andato a convivere. Avrà un figlio. Sono stato un fallimento come genitore cristiano? O anche solo come genitore? Mio figlio sarà un buon padre?
Tutti i giorni la vita familiare riserva piccole e grandi sfide. Scelte di vita, scelte educative, problemi economici, tensioni affettive. Ma dietro ogni sfida si nasconde una possibilità di amare secondo lamore di Dio. Chi ha fede può accoglierla. Chi non sa affidarsi rischia di cadere. Chi si affida unicamente alle proprie risorse umane, spesso scopre risorse insospettate: ma rischia anche di restare senza scorte.
Sorprese a lungo termine
Primo anniversario di matrimonio. È incredibile che sia passato così alla svelta. Quante volte abbiamo litigato, quante volte ci siamo perdonati. Aveva ragione quellamico che diceva che limportante è continuare a costruire
Andiamo fuori a mangiare stasera. Ristorante di lusso o osteria fuori porta? Sta per ricominciare la discussione
Primo anno di scuola superiore. La ragazzina quattordicenne (ex bambina timida, ormai cresciuta) vuole solo stare con i compagni, e non studiare. Adesso per lei esistono solo gli amici. Forse era meglio se restava introversa come da piccola
Come si fa a educarla ora?
Il padre sorpreso dal figlio scavezzacollo ne parla con la moglie. È davvero un ottimo padre. Si prende cura con amore del figlio; potrebbe essere un buon marito: se solo decidessero di sposarsi
Serve a volte molto tempo prima di poter riconoscere un risultato nel nostro tentativo di agire bene allinterno della famiglia. Ci si accorge dopo quanto sia stato importante avere comprensione, pazienza, restare fedeli ai valori autentici e a principi buoni. A volte la presa di coscienza avviene troppo tardi, quando già si è logorata la relazione e lintesa, quando si è aperto tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra persone della stessa famiglia, un abisso di incomprensione che sembra insanabile.
Dalla pretesa del possesso
La fede si oppone alla pretesa di possedere laltro, sia il coniuge, sia i figli, sia la persona di cui si è innamorati, sia la famiglia nel suo complesso. Quella che da più parti è definita crisi della famiglia, determinata da ragioni sociali (che esistono, e non possono essere ignorate), è però anche e soprattutto crisi della solidità personale nella fede.
Una fede debole o disincarnata non porta solo a trascurare la relazione con Dio: rischia di estinguere a poco a poco la fiducia negli altri. La sfiducia conduce al timore della perdita; ma una relazione fondata sul timore non può reggersi a lungo termine. Se non si ha una solidità personale, la fiducia nellaltro crolla troppo facilmente, e si finisce per tendere ad accaparrare nel presente il massimo della felicità possibile: una felicità egoistica, non condivisa, di breve durata. Chi crede ha il coraggio di costruire e perseverare in relazioni stabili, profonde, capaci anche di sacrificio e di perdono.
Alla gioia del dono
La gioia del credere è come un filo doro nella trama delle relazioni familiari, e nellordito delle esperienze quotidiane. Tutto ciò che sembra troppo piccolo e insignificante è in realtà un intreccio prezioso, che viene a disegnare un unico, grande disegno. Ma noi avremo la pazienza di intrecciare i fili della nostra vita con la presenza quotidiana e nascosta del Verbo fatto carne?