Fin dai tempi antichi la Chiesa ha celebrato la vittoria pasquale di Cristo nei suoi Santi dell’Antica e della Nuova Alleanza, professando con gioia la partecipazione dei fedeli alla comunione del corpo mistico del Signore Gesù Cristo nostro Salvatore.
Nel corso dei secoli, essa si è in vario modo presa cura di conservare la memoria dei nomi e delle opere dei Santi. Per questa ragione, lo stesso Martirologio Romano, la cui prima edizione apparve per volontà di Papa Gregorio XIII nel 1584, già più volte riveduto, emendato e ampliato fino al 1960, per disposizione di altri Romani Pontefici, è stato riadattato secondo i nuovi ordinamenti del Calendario e la verità della storia della Chiesa. Esso, di fatto, proveniva da un antichissimo Martirologio latino, detto “Geronimiano”, redatto dalla confluenza di vari calendari – il Romano, l’Africano e il Siriaco – e in seguito gradualmente ampliato con i nomi di molti Santi di altre regioni, ma in più punti corrotto da doppioni, confusioni e altri errori.
A norma della Costituzione del Concilio Ecumenico Vaticano II sulla sacra Liturgia “Sacrosanctum Concilium”, affinché «le Passioni e le Vite dei Santi siano restituite alla verità storica» (art. 92 c), occorre sottoporre i nomi dei Santi iscritti nel Martirologio e i loro stessi elogi al vaglio della disciplina storica ed esaminarli più accuratamente di quanto sia stato fatto in precedenza. Si è reso, inoltre, necessario inserire i Santi e i beati che godono di pubblica venerazione approvata dalla Chiesa, o perché oggetto di un culto loro reso da tempo immemorabile, anche se locale, o perché solennemente proclamati dopo il 1960.
Questa ingente e faticosa opera, protrattasi per un lungo arco di tempo, è ora giunta a compimento, in modo tale da poter essere pubblicata con l’inizio del terzo millennio e proporre ai fedeli giorno per giorno i nomi e gli esempi dei Santi.
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ha, pertanto, approvato con la sua apostolica autorità la presente edizione del Martirologio Romano, che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ora promulga e dichiara ufficiale.
Tale edizione, redatta in lingua latina, entrerà in vigore dal momento della sua pubblicazione.