Circa due anni fa la famiglia di Carlo e Margherita si presenta al Centro di ascolto Caritas della sua parrocchia alla periferia sud di Roma. Entrambi i coniugi hanno perso il lavoro e, avendo due figlie piccole di 13 e 4 anni, non sanno come sbarcare il lunario.
Il sostegno del Centro di ascolto si concentra inizialmente sullemergenza. Inoltre, si attivano tutte le reti informali per cercare di procurare dei piccoli lavori. La parrocchia provvede a sostenere la famiglia assegnandole una tessera per accedere allemporio della Solidarietà. Un albergo del quartiere cerca una cuoca: Margherita ottiene il lavoro, con un contratto a tempo indeterminato.
La ritrovata stabilità economica porta un po di serenità allinterno della famiglia. Ora hanno più fiducia e forza per ricominciare a progettare un futuro.
Carlo prende coraggio e comincia a considerare lipotesi di riprendere lattività di famiglia per la vendita di abiti usati: decide, quindi, di richiedere, attraverso il Prestito della Speranza, il Microcredito allimpresa.
La famiglia di Carlo e Margherita è rimasta unita e, sostenuta dalla comunità parrocchiale, ha potuto valorizzare le proprie risorse in un percorso difficile di recupero della propria autonomia.
Dentro questa storia sono cresciuti tutti: Carlo e Margherita che non si sono dati per vinti; i volontari del Centro di ascolto che hanno sperimentato che con un po di impegno è possibile promuovere una nuova autonomia anche in situazioni difficili; le persone che hanno offerto un piccolo lavoro mantenendo vivo lamor proprio di un padre di famiglia in difficoltà; gli albergatori che hanno dato fiducia a Margherita.
Una Caritas parrocchiale