I carcerati, tra tutti i poveri, sono senza dubbio i meno compresi e tra i più emarginati dallopinione pubblica. Un aiuto intelligente può davvero azzerare la recidività. Il carcere ti toglie ogni tipo di responsabilità visto che è un mondo totalitario, ti fa disimparare lautogestione, annulla spazio e tempo, esaspera laggressività e annulla laffettività, ti fa corrodere i rapporti inserendoti un una sub cultura che ti disumanizza. dietro le sbarre le tue parole hanno sempre un secondo fine. Invece, quando riesci a tornare a considerare laltro come un aiuto e non come un inganno, ritrovi la responsabilità, la volontà di fare, la correttezza nei rapporti. Lamore che si dà al carcerato diventa appello alla corrispondenza. Per me uscire dalla gabbia non era andare a lavorare in una azienda qualunque ma in un luogo dedicato agli altri. Tutto al contrario della mia vita passata. E così ritorni a confrontarti con i fratelli, stimolandoti a lasciare ogni azione di sfruttamento e a farti prossimo. Che è modo di essere uomo nuovo. Una scommessa non di poco conto, visto che il carcerato viene sempre per ultimo. nella cultura, nella società, nelle leggi e anche nella Bibbia. Ma, nella Passione e sul Golgota, Gesù stesso è stato incatenato al legno della croce. E le porte del cielo della nuova ed eterna alleanza si sono aperte per la prima volta proprio per un malfattore, che mi piace pensare come uno dei tanti reclusi e separati come me.
Un detenuto