La contemplazione del volto trasfigurato del Signore prelude alla contemplazione dello stesso volto sfigurato nella passione (cfr.
Is 53, 2): luce e sofferenza, vita e morte, sono indissociabili nel progetto di amore e di donazione di Dio che si è attuato nel Figlio. Anziché ricorrere a immagini estranee alla venerazione consueta, si potrebbe collocare in luogo degno limmagine del Crocifisso, possibilmente la stessa che verrà usata per ladorazione della croce nel Venerdì Santo. Tale immagine può essere adornata con qualche ramo verde o una sobria composizione floreale a indicare la gloria del Cristo, anticipata nella trasfigurazione, e rivelatasi in pienezza negli eventi pasquali.
Il testo paolino della seconda lettura riprende in qualche modo il testo del sacrificio di Isacco narrato nella prima lettura. Ora è Dio Padre a non risparmiare il proprio Figlio, ma a darlo per tutti noi, e Cristo, morto e risorto, sta alla destra di Dio per intercedere a nostro favore. Lomelia potrebbe insistere sulla dinamica sacrificale dei testi e sul legame con il sacrificio eucaristico che rinnova lofferta pasquale di Cristo nei segni conviviali del pane e del vino. Si suggerisce di utilizzare, a questo proposito, la preghiera eucaristica III. In tale testo si celebra lazione di Dio che raduna attorno a sé un popolo in grado di offrirgli «il sacrificio perfetto» (è l
oblatio munda di
Ml 1,11), il compimento di tutti i sacrifici e, pertanto, a Dio gradito, sacrificio che la Chiesa riconosce nellEucaristia. Il riferimento sacrificale viene esplicitato nella parte anamnetica allorché il Corpo e il Sangue del Signore vengono chiamati «sacrificio santo», nellofferta della «vittima immolata per la nostra redenzione» e nelle intercessioni ove si domanda che lo Spirito Santo renda lintera assemblea «sacrificio perenne» a Dio gradito e si invoca pace e salvezza in forza dellEucaristia celebrata, «sacrificio di riconciliazione». Nellofferta pasquale di Cristo che la Chiesa celebra, essa stessa impara a conformarsi a lui e ad offrirsi al Padre come sacrificio santo (cfr. SC 48). In tal modo la liturgia davvero
forma e
educa in senso forte lintera esistenza cristiana.