Un «fondamentale ambito della catechesi è la formazione di una corretta sensibilità liturgica, nel senso della conoscenza della liturgia e delle sue esigenze – il senso del rito, l'anno liturgico, la forma rituale dei sacramenti e i testi eucologici – e, ancor più, nel senso di apertura al Mistero di Dio e di incontro con il Cristo che in essa, per opera dello Spirito attraverso la Chiesa, accade. Una visione della liturgia solo in prospettiva concettuale e didattica va contro la sua natura di forma che dà forma, secondo la quale il credente, pervenuto alla fede, si lascia plasmare ed educare dall'azione liturgica, quale espressione del culto della Chiesa nella sua fontalità sacramentale, sorgente della vita cristiana. La celebrazione, inoltre, con i suoi plurimi linguaggi che interpellano il cuore, la mente, i sensi corporei e psichici e con le sue esigenze comunitarie ha un grandissimo potenziale educativo» (CEI, Incontriamo Gesù, n. 17).
Questi elementi offerti dagli orientamenti nazionali per l'annuncio e la catechesi del 2014 vanno verificati nel momento in cui la Chiesa introduce alla fede bambini e ragazzi. Le "buone pratiche" catechistiche e celebrative con cui abbiamo cura dei più piccoli sono un banco di prova e, insieme, un'occasione di approfondimento del modo in cui la comunità ecclesiale può assolvere al suo compito di introdurre alla vita cristiana.
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