Contributo dell'Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport
Alle folle al seguito di Giovanni il Battista che chiedevano: Cosa dobbiamo fare? oltre alle risposte del precursore ci sono quelle della liturgia: Rallegratevi. Gridate di gioia. Esultate. Siate lieti. Cantate. Perché il Signore è vicino. La festa preparata e vegliata ha ormai una sua caratteristica: non è un tempo vuoto, un tempo perso, un tempo inutile. O meglio è in-utile, perché non finalizzato ad un guadagno, alla produttività, allaccumulo, ma alla gratuità. Il tempo libero, la festa, lo sport, il gioco sono esperienze di gratuità, di in-utilità. Allora gioia e festa saranno il non lasciarsi cadere le braccia (cfr. Sofonia, prima lettura) quando si è stanchi e delusi; gioia e festa sarà non angustiarsi per nulla (cfr. S.Paolo, seconda lettura) cioè liberarsi dalla prigionia del malessere; gioia e festa significherà rendere nota la propria affabilità (cfr. S.Paolo, seconda lettura) vincendo la distanza, lastiosa ritorsione; liberando spazi di esistenza da donare agli altri (stima, gratitudine, riconoscenza, attenzione rispettosa, amore generoso e paziente).
Atteggiamenti di risposta al che fare
Dedicare parte del tempo libero in Avvento alla cura delle relazioni familiari, amicali, di vicinato, di condominio favorendo momenti di condivisione e gratuità: portare la festa da chi non può far festa perché malato, solo, abbandonato, triste.