· In questa domenica che apre anche il nuovo anno liturgico è bene curare in particolar modo i riti di introduzione. La processione con la croce e levangeliario, da sottolineare in una breve monizione a carattere mistagogico, sottolinea efficacemente ladventus di Cristo in mezzo al suo popolo attraverso licona del suo mistero pasquale e il libro della sua Parola. Nel gesto dellincedere il popolo va incontro alla salvezza e Dio in Cristo, crocifisso e risorto e sempre presente, si fa prossimo al suo popolo.
Sobriamente si può evidenziare un elemento, di per sé di origine extra-liturgica, ormai diffuso anche nelle assemblee liturgiche italiane e proveniente dal mondo germanico: la
corona dellAvvento. Laccensione del primo cero può essere introdotto ricordando il simbolismo della corona (cfr.
2Tm 4,8) che il Signore, giusto giudice, darà a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione. Un acclamazione adeguata può accompagnare laccensione.
· L
atto penitenziale nelle domeniche di Avvento può essere svolto con
la seconda forma del Messale Romano costituita dal
dialogo con i versetti salmici. Oltre al
Sal 50,1 si trova anche il
Sal 84,8 («Mostraci, Signore, la tua misericordia. E donaci la tua salvezza»), invocazione assai ricorrente nel tempo di Avvento. Lassemblea così sollecita lazione misericordiosa di Dio affinché si riveli la salvezza nel suo Figlio Gesù. Tali versetti possono opportunamente essere cantati. È importante, naturalmente, che latto penitenziale non smarrisca alcuna delle sue parti (tra le quali il silenzio) e venga adeguatamente introdotto.
· La preghiera dei fedeli sia particolarmente curata. Le intenzioni siano brevi e non troppo elaborate: prevalga il senso dellinvocazione e non ci si dilunghi nella spiegazione dei contenuti. La risposta comune, magari in canto, può essere: Venga il tuo regno, Signore.
· È consigliato il prefazio di Avvento I/A (Cristo, Signore e giudice della storia), che mette in luce il mistero della venuta del Signore e lattesa vigile del credente.
· La benedizione solenne, al termine, coordina degnamente nellinvocazione la memoria della prima venuta con lattesa del ritorno del Signore e limpegno quotidiano nellincontrarlo nella fede, nella speranza e nella carità.